Panic selling sul petrolio: attesa per meeting Opec+, il mercato vuole un’azione
Anche oggi i prezzi del petrolio hanno continuato ad essere sotto pressione. Se il Wti (riferimento Usa) cede oltre il 4% e viaggia poco sopra i 45 dollari al barile, il Brent (riferimento europeo) lascia sul terreno oltre il 3,5% e perde la soglia psicologica dei 50 dollari. La settimana potrebbe chiudersi con una contrazione a doppia cifra in scia alla diffusione del coronavirus e ai conseguenti timori che si propagano fino alla domanda di greggio.
Obbligati ad agire
Come sottolineano gli strategist di Mps Capital Services, in questo scenario dominato dai timori per la diffusione dell’epidemia oltre i confini cinesi, salgono le pressioni sull’Opec e i suoi alleati per agire nella riunione della prossima settimana a Vienna. Secondo FT, l’Arabia starebbe spingendo per un accordo su taglio importante della produzione (1 mln b/g in aggiunta ai 2,1 mln già in corso), tentando di convincere la Russia a partecipare.
Gli occhi del mercato sono tutti orientati al vertice Opec+ (ovvero gli storici Paesi del Cartello più gli altri produttori capitanati dalla Russia), in programma il 5 e 6 marzo che avrà come cornice l’attuale incertezza sulla diffusione del Covid-19 che vede tra i più alti paesi contagiati, dopo la Cina e la Corea del Sud, anche l’Italia. La riunione dell’Opec avrà ad oggetto le azioni da intraprendere per compensare l’impatto del Covid-19. Ma oltre all’epidemia del coronavirus pesano anche i commenti del ministro dell’energia dell’Arabia Saudita che hanno fatto ben poco per sostenere il mercato. Il principe Abdulaziz bin Salman difatti ha detto che il gruppo non ha ancora accettato di estendere o modificare l’attuale accordo.
Grandi aspettative
Secondo gli esperti di ING, l’Opec+ dovrà prolungare gli attuali tagli, insieme all’attuale eccesso di fornitura saudita, almeno fino alla fine di giugno. Il mercato ha delle aspettative molto alte su questo meeting. “È chiaro che l’Opec + è chiamata ad agire per fronteggiare la grande preoccupazione del mercato petrolifero che al momento è quella dell’impatto sulla domanda del Covid-19. Tuttavia, il livello dei tagli necessari appare al momento meno chiaro”, sottolinea Warren Patterson, head of Commodities Strategy.
Tornando indietro alle decisioni di dicembre, era stato concordato un ulteriore taglio delle quote di produzione di petrolio di 500mila barili per il primo trimestre. La riunione straordinaria di marzo, già in agenda dopo le decisioni di fine 2019, è chiamata a esaminare la situazione del mercato per concordare una azione nel secondo trimestre. Come sottolineano da Ing, lo scoppio del coronavirus ha resto tuttavia il meeting dell’Opec + più urgente.
(Articolo a cura di DANIELA LA CAVA e ALESSANDRA CAPARELLO)